è la Weltanschauung dei gentiluomini di Wisdomless. Alla visione del mondo e alle intuizioni di questi pellegrini tatuati si attaglia perfettamente il verso di Guillaume Apollinaire.

Drammaturgo francese protagonista delle avanguardie di primo Novecento, nato a Roma sotto il pontificato Leone XIII da un capitano svizzero della nobiltà cantonale dei grigioni, che per inseguire i sogni di libertà da cavaliere di ventura lo affidò con la sua giovanissima madre alla tutela dello zio abate benedettino monegasco.

E colui che per tutti era il figlio del “vescovo di Monaco” divenne l’ispiratore delle innovazioni estetiche di inizio secolo, il flâneur per antonomasia, il creativo autore di Calligrammes, l’eroe volontario della Prima Grande Guerra, l’amico di Picasso, Marinetti, De Chirico.

La sua grandezza fu quella di riuscire a conferire dignità artistica allo spirito nuovo delle tecnologie della rivoluzione industriale. Da molte geniali figure trarrà le sue ispirazioni Wisdomless, da Apollinaire il flanerismo moderno: l’arte di lasciar spazio all’esplorazione non affrettata e libera da programmi.

Per Wisdomless esplorare è arricchire la conoscenza, una necessità di vita che appaga nel grand tour, nel collezionismo d’arte, nella creazione di eventi per i quali la ricerca del bello è un viaggio dello spirito, una forma mentis. È la sfida continua dell’anima umana che rincorre nelle filosofie, nelle scienze e nelle arti la Sezione Aurea, la Proporzione Divina, l’indice del canone di bellezza oggettiva. La Divine Proportion, dalle civilità mesopotamiche a quella medievale monastica, dall’ingegno di Leonardo a quello di Le Corbusier, ha infuocato per secoli nella mente dell’uomo la conferma dell’esistenza di un rapporto tra Dio e natura, tra l’universale e il particolare.

L’immaginario del viaggiatore mette così le ali alla più inconscia esigenza della ragione umana: ricercare la comprensione dell’irrazionale, svelare l’ignoto. Per tutto questo, da Alessandro Magno a Carlo V d’Asburgo, da Francisco de Javier a Charles de Foucauld, da Borromini a Sottsass, da Strabone ad Athanasius Kircher, da Amerigo Vespucci ad Enrico Alberto d’Albertis, esploratori, missionari, architetti, cartografi e navigatori continueranno ad ispirare les cabinets de curiosités di Wisdomless, dove gli occhi nuotano lontano da sé.